Quando si tratta di gestire un magazzino, il problema delle scorte è il più grande che un’azienda si trovi ad affrontare.
Sviluppare una strategia di ottimizzazione, che permetta di padroneggiare il meccanismo dei picchi stagionali e dell’equilibrio fra domanda e offerta, riducendo gli accumuli, è la strada migliore per massimizzare il profitto e abbattere i costi.
Il risultato a cui ambisce ogni azienda, no?
Ma quale modello scegliere per una gestione ottimale delle scorte? Quanti ne esistono?
Gestione scorte magazzino: diverse strategie per ottimizzarla
Di strategie per gestire le scorte ne sono state elaborate a iosa.
Ognuna di esse ha una sua ragione d’essere rispetto al contesto aziendale da cui viene.
È bene, tuttavia, dire che ogni azienda ha una sua specifica natura: tempi di produzione diversi, materiali sottoposti a cicli vitali differenti e tempi di approvvigionamento svariati.
Per questo motivo non esiste una strategia che costituisca una specie di lascia passare; che rappresenti una soluzione unica e universale per qualsivoglia magazzino.
Ma perché, prima di tutto, servirebbe svilupparne una?
Gestione scorte magazzino: di cosa parliamo?
Se parliamo di scorte, il sapere comune ci fa immaginare un grandissimo magazzino stipato di merci, con una densa patina di polvere addensata sopra.
E sebbene ci faccia capire quanto sia importante evitare accumuli, non è che quest’immagine corrisponda esattamente al vero.
Per scorte non si intendono soltanto le merci accatastate in un magazzino; ma tutti i materiali che, in un determinato momento, si trovano all’interno di un’impresa.
Ci riferiamo, quindi, anche a materiali di lavorazione e compomenti da assemblare; prodotti non ancora finiti o in attesa di essere consegnati al cliente finale.
Parliamo, dunque, di ciò che costituisce il cuore pulsante di un’impresa.
Gestione scorte del magazzino per ridurre i costi
Una gestione poco efficiente delle scorte produce molti più danni di quanti se ne immaginino: dal momento che rappresentano una delle attività vitali dell’azienda.
Non gestirla correttamente è un po’ come automutilarsi.
Questo anche considerando l’enorme costo che rappresenta in termini di gestione.
Per dare un’idea più precisa, possiamo dire che le scorte incidono con un peso del 20% sul valore del magazzino, e del 2,3% sul fatturato dell’impresa.
Parliamo di un costo che rappresenta il 25% del valore dell’inventario.
Le spese non sono soltanto relative al mantenimento delle scorte -con tasse di proprietà, manutenzione dell’edificio e messa in sicurezza– ma anche di approvvigionamento, con tutte le operazioni logistiche di reperimento e assemblaggio del materiale.
Senza parlare delle spese di deficit determinate da resi, materiale invenduto e merce danneggiata durante il trasporto.
Capiamo quindi quanto sia importante sviluppare una strategia capace di preservare la propria attività da questi pericoli, garantendo un guadagno fluido e deciso.
Le scorte sono una ricchezza per l’azienda!
Ovviamente, non è soltanto una questione di riduzione di costi: merci ben gestite sono una fonte di ricchezza per l’azienda, rappresentandone il principale guadagno.
Le scorte permettono di anticipare eventuali variazioni circa la domanda di un prodotto, sviluppare una certa indipendenza nei vari passaggi della catena produttiva e anche di non lasciarsi abbattere da eventuali carenze di materia prima, come avvenuto negli ultimi tempi con la guerra in Ucraina.
Serve inoltre che un’azienda disponga di una buona quantità di merci funzionali: quelle più rappresentative dell’attività, che ne costituiscono il core business e ne garantiscono una continuità dal punto di vista del servizio e della soddisfazione del cliente.
Delle scorte di sicurezza saranno poi necessarie per fronteggiare possibili imprevisti.
Le difficoltà nella gestione delle scorte
La maggior difficoltà nella gestione delle scorte è legata a
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-il fatto che esistano merci ad alta rotazione e a bassa rotazione, dove un mancato bilanciamento determina l’accumulo di scorte;
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-Acune merci -si pensi ai prodotti alimentari e ai medicinali- deperiscono con più rapidità rispetto ad altre. Per questo motivo, serve un corretto monitoraggio della richiesta.
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-Esistono merci la cui domanda è caratterizzata da picchi stagionali -pensiamo alle stufe in inverno- e serve anticiparsi per tempo con una corretta gestione.
Le strategie di gestione delle merci
Buona parte delle strategie si sviluppano proprio sulla base di questi problemi da risolvere e, a seconda della natura commerciale dell’azienda, potrebbero essere adeguate per una certa attività o meno.
Occorre dire che quelle che seguiranno rappresentano più dei modelli, visioni strategiche su come gestire le scorte in magazzino, che delle vere soluzioni.
Oggi, molti software gestionali permettono una gestione ottimale, e il monitoraggio costante di tutti i parametri necessari; ma se non vi è una vera strategia a monte, che sappia coordinare tutto questo in un progetto e una visione d’insieme, tutto sarà confusionario.
Gestione push e pull: le macrocategorie
Possiamo dire che i modelli di gestione si dividono essenzialmente in due macrocategorie.
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-Gestione push: le scorte vengono modulate sulla basi di precise indagini di mercato che ne quantificano il fabbisogno. A questo punto, ogni fase della catena logistica e viene coordinata -secondo tempi e organizzazioni degli specifici reparti di spedizione e produzione- ricorrendo a previsioni di mercato, identificabili concretamente con degli indicatori. Il modello più conosciuto è sicuramente quello dell’MRP, dove la quantità di materiale disponibile coincide -al livello teorico e poi concreto- con la misura della sua distribuzione e del fabbisogno in quel particolare momento. In pratica, la merce viene spinta (push) fuori dai dati legati alla domanda che si ricavano in maniera del tutto predittiva; ed è da qui che deriva il nome.
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-Gestione Pull: In questo caso, la merce non è più gestita sulla base di previsioni, ma dell’effettiva domanda di mercato, che arriva direttamente dal cliente. Produzione e approvvigionamento vengono quindi effettuati solo a fronte di un bisogno concreto. I primi a introdurre questo modello sono stati i giapponesi, con il Kanban dell’azienda automobilistica Toyota.
Quale il miglior modello di gestione scorte magazzino?
Come anticipavamo, non esiste un modello che si dimostri adeguato in qualsiasi contesto aziendale.
Un’azienda che disponga di articoli deperibili è facile propenda verso un modello pull; mentre è impensabile che un grande magazzino, che adotti merci di diversa natura, che rispondono a differenti bisogni di mercato, si muova soltanto sulla base della domanda del momento, senza effettuare previsioni.
Tutto dipende dalla natura dell’azienda e, in casi di difficoltà, può essere utile esternalizzare la gestione del proprio magazzino a professionisti esterni, che provvedano a offrire soluzioni nella gestione delle scorte.
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