Quali sono i costi per smaltire i rifiuti pericolosi?
La produzione di rifiuti pericolosi è uno dei problemi che maggiormente attanagliano un’attività commerciale, soprattutto per gli elevati costi di smaltimento che questi comportano.
Assumere comportamenti ecosostenibili è un tratto fondamentale della cultura di oggi.
Si tratta di comportamenti necessari non soltanto al benessere della comunità di adesso, ma anche a quello delle generazioni che verranno.
Inoltre, è stato dimostrato che un atteggiamento green assunto da un’azienda, oltre a migliorare tantissimo immagine e reputazione, è in grado di allargare potenzialmente la cerchia di consumatori.
La sfida più grande: risparmiare sui costi dei rifiuti pericolosi
In merito all’ecosostenibilità di un’azienda, la sfida più grande è certamente quella dei rifiuti pericolosi. Cosa fare perché un’attività possa smaltirli correttamente, risparmiando, allo stesso tempo, sui costi?
Rifiuti pericolosi: quali sono?
I rifiuti pericolosi sono quei prodotti di scarto caratterizzati da una grande concentrazione di materiale inquinante, a notevole impatto ambientale.
Nella cultura comune si tende a identificare la produzione di rifiuti pericolosi come un fenomeno che riguardi soltanto certe realtà aziendali.
Nulla di più sbagliato: creare rifiuti pericolosi è molto più semplice e comune di quanto si pensi.
Produrre rifiuti pericolosi è un fatto comune
Perché un rifiuto sia considerato pericoloso, non occorre che sia infiammabile né che contenga agenti chimici aggressivi o materiale esplosivo.
Frigoriferi, oli esausti, pile e batterie scariche, monitor, luci al neon, medicinali scaduti, pneumatici e cartucce per la stampante sono a tutti gli effetti rifiuti pericolosi.
In generale, poi, rientrano nella categoria di rifiuti pericolosi tutti quegli scarti classificabili come RAEE.
Rifiuti che hanno origine da dispositivi elettronici tanto utilizzati negli uffici e in grandi realtà industriali.
Nell’ultimo anno, ne sono stati prodotti 385mila tonnellate.
Costi di smaltimento per i rifiuti pericolosi
Considerato l’impatto che i rifiuti pericolosi hanno sull’ambiente, è chiaro che per il loro smaltimento risponda a costi elevati.
I materiali dannosi contenuti al loro interno devono essere riconvertiti attraverso complesse procedure di riciclo.
Lo smaltimento, inoltre, è disciplinato da una rigida normativa, la cui violazione può comportare sanzioni gravi.
Origine civile e industriale
Quando l’origine di questi rifiuti è civile, i costi sono piuttosto irrisori; tuttavia, nel caso di produzioni industriali, le cose si fanno un tantino più onerose.
Per lo smaltimento è infatti opportuno affidarsi a enti esterni che si occupino della gestione e del trasporto di questi rifiuti in appositi centri di smaltimento.
I costi variano a seconda della natura del rifiuto, della distanza e della quantità.
Come risparmiare sul loro smaltimento?
Risparmiare sul costo di smaltimento di questi rifiuti può essere semplice se si compiono alcune valutazioni strettamente collegate alla propria realtà aziendale.
Trasporto rifiuti
Conviene occuparsi personalmente del trasporto o affidarsi a una ditta esterna?
La risposta a questa domanda dipende dalla quantità di rifiuti prodotti regolarmente dalla propria azienda.
Se la questa è modesta potremmo occuparcene noi; ma quando è sovrabbondante e gargantuesca, considerate le sanzioni che si rischiano, lo stress e il tempo dedicato a un’attività che va eseguita con una certa cura, forse sarebbe il caso di affidarsi a professionisti dello smaltimento dei rifiuti.
Un costo che l’azienda potrà recuperare con un profitto più elevato, sobbarcando quella che è un’attività molto dispendiosa in termini di tempo a un ente terzo.
Deposito temporaneo rifiuti
Secondo quanto stabilisce l’articolo 183 del decreto legge 152/2006 ogni azienda deve stoccare i propri rifiuti all’interno di uno spazio definito deposito temporaneo.
La cadenza di smaltimento viene decisa dal titolare secondo due diverse modalità:
- Ogni tre mesi, indipendentemente dalla quantità di rifiuti prodotta
-
Ogni anno, purché la quantità sia inferiore a 20 m³ di rifiuti pericolosi.
Una scelta cosciente della modalità alla quali attenersi potrebbe permettere di risparmiare tantissimo: se la quantità di rifiuti prodotti è notevole, la prima modalità permette di stabilire una tariffa forfettaria per il trasporto dei rifiuti, mentre, se la produzione è limitata, la seconda scelta è decisamente quella più appropriata.
Assorbenti di agenti chimici
Quando i rifiuti pericolosi sono costituiti da agenti chimici deleteri, che si presentano in forma liquida, la soluzione migliore è quella di ricorrere a prodotti assorbenti in fibra di polipropilene.
Tali materiali assorbenti si presentano in più forme -rotoli, salsicciotti e cuscini- e, grazie alle loro proprietà, sono in grado di assorbire in poco tempo notevoli quantità di oli e liquidi, consentendo così di risparmiare sul costo finale.
Sono inoltre molto leggeri e resistenti.
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