Sebbene si siano compiuti progressi notevoli, l’idea di ricavare denaro dai rifiuti, nel nostro Paese, appare ancora all’avanguardia.

L’attività di riciclo di rifiuti è uno dei punti imprescindibili perché in ogni società possa plasmarsi l’idea di un’economia circolare.

E il ritardo con cui l’Italia vi si è approcciata rende la nostra cultura schiava di una prospettiva lineare e antiquata dell’economia.

In questo modello economico, un bene di consumo esaurisce il suo ciclo una volta divenuto rifiuto.

Fortunatamente, esistono realtà aziendali italiane che hanno compreso l’importanza di un’economia circolare, trovando  il modo di svilupparci sopra un proprio business.

Ricavare denaro dai rifiuti: un’esperienza di business ispirata al Nord Europa

Per farci edotti sul ritardo dell’Italia, sarà sufficiente verificare quanti centri di raccolta automatici esistano nel resto d’Europa.

Questi raccoglitori automatici di rifiuti, diffusi principalmente in paesi come Germania, Norvegia e Finlandia, raccolgono rifiuti convertendoli in denaro e buoni pasto da impiegare in alcuni supermercati convenzionati.

In questo modo persone povere, ma anche benestanti, possono ricavare denaro dai propri rifiuti, dando, allo stesso tempo, una mano alla comunità.

Ricavare denaro dai rifiuti non è soltanto un business

Inutile sottolineare quanto questo tipo di business non si riduca al mero guadagno.

Si tratta innanzitutto di un meccanismo economico che incoraggia comportamenti virtuosi nei confronti della comunità: con il doppio beneficio di sensibilizzare persone ad assumere abitudini ecosostenibili e reimettere rifiuti nel ciclo economico.

Ricavare denaro dai rifiuti in Italia

Vi sono, nel nostro paese, realtà aziendali che si sono fatte pioniere di questa nuova forma di business importata dai paesi del nord.

Un modello capace non soltanto di ricavare denaro dai rifiuti, ma anche di recare vantaggio a ogni soggetto coinvolto nel ciclo di raccolta.

• Il franchising che distribuisce i raccoglitori ecologici.
• Il negoziante che li ospita, a cui spetterà una percentuale di guadagni e, naturalmente.
• Il cliente che getta i rifiuti.

MrPet

Uno dei più grandi esempi del nostro Paese.

Si fonda sulla distribuzione di centri di raccolta rifiuti in vari negozi, predisposti alla remunerazione dell’utente tramite l’acquisizione di punti su una carta fedeltà.

MrPet è un progetto della società Keo srl e prevede, grazie alla collaborazione con un consorzio, l‘integrazione dei rifiuti raccolti con quelli gestiti dal servizio pubblico.

RD Italia

Altro progetto di distribuzione di raccoglitori automatici, che preleva esclusivamente contenitori per bevande.

Questi vengono smistati e compattati dalla macchina che, allo stesso tempo, rilascia un incentivo e la ricevuta relativa al totale di contenitori gettati.

Ecobank

Il sistema è molto simile a quello di RD Italia: le macchine automatiche di raccolta si premurano di differenziare e compattare i vari contenitori di bevande, dal cui riciclo vengono ricavati denaro e buoni spesa da utilizzare in supermercati convenzionati.

Ecopunto

Sicuramente una delle iniziative di business ecologico più famose, in voga fra le nuove generazioni, nel ricavare denaro dai rifiuti e premiare comportamenti responsabili.

I rifiuti dell’utente -in questo caso la tipologia è molto più larga- vengono letteralmente barattati per ottenere prodotti alimentari e beni di prima necessità.

Attività di raccolta rifiuti per aziende e fabbriche

Esistono poi tipi di business che ricavano denaro dai rifiuti in modo più classico e tradizionale.

Realtà molto diffuse nel nostro Paese.

Si fa riferimento, in particolare, a enti che erogano servizi di raccolta rifiuti per varie aziende e fabbriche, soprattutto in merito ai rifiuti speciali.

Giove Logistica

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Attiva nello smaltimento di rifiuti speciali secondo tutte le procedure sottoscritte dalla normativa vigente, con il supporto di partner qualificati.

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