Un problema sempre più al centro dell’attenzione negli ultimi anni è quello dei rifiuti e del loro smaltimento. Nello specifico i rifiuti pericolosi rappresentano un problema persistente al quale è difficile trovare una soluzione. Si tratta di rifiuti urbani con un’origine civile o/ e industriale. Sono definiti pericolosi in quanto possiedono un’alta concentrazione di sostanze inquinanti.
Quando vengono smaltiti, ma anche prima, vengono sottoposti a molti trattamenti, anche particolari, in modo tale da renderli innocui. Quando si parla di rifiuti urbani, si tratta di rifiuti vegetali delle aree verdi delle città, i rifiuti domestici e tutto ciò che concerne l’urbano; quando si parla di rifiuti speciali invece, si includono quelli di attività industriali, quelli relativi all’ambito sanitario, agricolo ecc…
I rifiuti urbani pericolosi sono quelli che contengono sostanze pericolose come le pile; mentre i rifiuti speciali pericolosi sono quelli che sono provocati dalle varie attività di produzione (oli esauriti), come anche la raffinazione del petrolio o la ricerca medica.
Rifiuti pericolosi cosa sono e quali sono?
I rifiuti pericolosi hanno bisogno di un certo livello di attenzione per il loro trasporto, la raccolta e il loro smaltimento, in quanto le varie sostanze presenti in essi hanno bisogno di un’attenzione particolare. Solitamente questi rifiuti vengono sottoposti a una classificazione in delle classi di pericolo o tossicità; possono esserci molte tipologie di rifiuti. Di seguito riportiamo di alcuni rifiuti pericolosi l’elenco:
- rifiuti esplosivi; il pericolo da essi rappresentato è che in seguito a una reazione chimica, i gas provocati possono avere una pressione o una temperatura che potrebbe essere pericolosa per le persone.
- rifiuti comburenti; se venissero in contatto con l’ossigeno potrebbero arrivare a causare la combustione di altri materiali
- rifiuti facilmente o estremamente infiammabili; si tratta di liquidi, solidi o gassosi che provocano reazioni non di poco conto, in caso di contatto con acqua.
- rifiuti tossici; si distinguono per il loro grado di tossicità in caso di inalazione, oppure in caso venisse ingerito o iniettato.
- rifiuti cancerogeni; in grado di causare il cancro.
- rifiuti corrosivi; potrebbero corrodere la pelle se entrati a contatto con essi.
- rifiuti nocivi; in caso di esposizione o inalazione potrebbe risultare tossico per alcuni organi.
- rifiuti teratogeni; possono portare all’infertilità e a problemi della riproduzione umana.
- rifiuti mutageni; sono in grado di causare una mutazione genetica delle cellule e causare problemi.
- rifiuti a rischio infettivo; si parla di rifiuti di tipo sanitario, di materiali che vengono da ambienti a rischio infettivo e di trasmissione biologica aerea.
Inoltre esistono anche i rifiuti pericolosi in agricoltura; ad esempio gli oli esauriti dei motori, delle batterie, dei veicoli o delle macchine da rottamare, i fitofarmaci, i farmaci ad uso zootecnico no più utilizzabili. Abbiamo anche alcuni prodotti come oli vegetali, pneumatici usati.
I 10 rifiuti più pericolosi e inquinanti
Tra i tanti rifiuti speciali pericolosi possiamo ricordarne quelli più comuni e più pericolosi (riportati anche dal decreto legislativo del 3 aprile 2006:
- scarti dell’industria metallurgica
- gli oli esausti
- le batterie
- rifiuti dell’ambito fotografico (soluzioni fissative o di sviluppo delle fotografie)
- rifiuti attività medica
- vernici e pitture di scarto
- esplosivi ( come i fuochi d’artificio )
- rifiuti dell’industria agrochimica
- rifiuti dell’industria cosmetica (come detergenti)
- rifiuti della raffinazione del petrolio
Littering
Quando si parla di littering, o più semplicemente di abbandono dei rifiuti, ci si riferisce in particolare ai rifiuti pericolosi. Diventano pericolosi non solo per il degrado ambientale dell’abbandono in sé, ma anche per l’ambiente, per la qualità della vita e dell’igiene dei cittadini.
Per fare in modo tale da limitare il problema, è stata disposta una sanzione pecuniaria per chiunque trasgredisca al divieto di abbandono di questi rifiuti, sanzione che aumenta in caso si tratti di rifiuti pericolosi. Purtroppo una semplice sanzione pecuniaria, non ha migliorato molto la situazione, in quanto è difficile trovare i veri responsabili di questo tipo di reato.
Rifiuti pericolosi: smaltimento
Come si smaltiscono i rifiuti tossici e pericolosi? Essendo rifiuti speciali, e differenti dalla maggior parte dei rifiuti non pericolosi, occorre gestirli in una maniera particola e speciale. A seconda della tipologia e della loro condizione, gli viene dedicato un tipo diverso di smaltimento. Molti materiali possono essere trattati chimicamente o fisicamente, come altri invece possono essere inceneriti o mandati alla discarica. Prima di procedere allo smaltimento, i singoli rifiuti vengono analizzati per esser condotti al centro di smaltimento più adatto e idoneo.
I vari step
Il primo step da affrontare è lo stoccaggio; con questo termine si indicano tutte quelle attività che prevedono il recupero dei rifiuti e il deposito ‘ temporaneo’ che si trova molto spesso nel sito di produzione. Esso deve essere caratterizzato da una giusta separazione dei rifiuti, cosi da non generare inquinamento per il suolo o per le acque.
Già da questo passaggio i rifiuti speciali sono caratterizzati da un’etichetta speciale nella quale è specificata un’area di deposito, oltre che le informazioni sui contenitori nei quali si trovano. E’ presente anche un codice CER, per contrassegnare la provenienza e l’origine, oltre che il tipo di materiale pericoloso. Il trasporto dei rifiuti dalle loro aree di stoccaggio, avviene tramite mezzi autorizzati al trasporto di questi rifiuti speciali, e vengono stoccati nuovamente per un breve tempo con lo scopo di effettuare analisi su campione.
A seguito di ciò verranno indirizzati verso un determinato impianto. In base alla quantità e alla richiesta, ogni 3 mesi o ogni 12 mesi, vengono trasportati i rifiuti in appositi impianti di smaltimento, oppure di recupero, a seconda del rifiuto. Ci si può informare riguardo alla presenza di centri di raccolta adatti e specializzati, che devono gestire i rifiuti pericolosi in maniera differente da quelli normali, secondo la normativa vigente (che prevede diverse gestioni in base al codice CER).
Alcuni esempi di rifiuti pericolosi sono: vernici di scarto, inchiostro, assorbenti, filtri olio, pastiglie dei freni e stracci. Per garantire una corretta gestione dei rifiuti, è utile rivolgersi al responsabile tecnico dei rifiuti pericolosi.
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